Buongiorno e buon lunedì! La più alta espressione dell’empatia è nell'accettare e non giudicare. (Carl Rogers) 'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini Newsletter n. 23 - 2018 Le considerazioni della settimana riguardano la vita: 'Progetto vita', le responsabilità: 'Fuga dalle responsabilità' e un invito a 'Come impiegare meglio il tempo' durante il Master STEP. Ad arricchire la newsletter il post di Paola Negrini: 'Coraggificio'; di Nicolò Manfredini: 'E tu ci credi?' e il c orso di aggiornamento e formazione: 'Individuazione delle polarita' con Giuseppe De Felice (Psicoterapeuta della Gestalt) POST 'Progetto vita' di Lorenzo Manfredini Che sorpresa! Dopo la disperazione, lo sconforto e la delusione, si affaccia una accettazione leggera. La gravidanza prosegue. Il processo in atto, l’evoluzione della gravidanza, porta alla futura mamma una calma surreale, la consapevolezza di essere un contenitore e che la vita va oltre le preoccupazioni del pensiero. Nell’ascolto del corpo e delle sensazioni, la creatura ha già un nome e la forza di un futuro davanti. La paura è ripiegata sulle parole dell’amica saggia e risuonano nella mente come un mantra: ‘è solo una nuova realtà’; ‘sei già un po’ orgogliosa di lei/lui’; ‘tu non raccogli frutti, tu crei! Ti rimetti in gioco, produci cose che finiscono e riparti.’ Che pacificazione per entrambi i genitori e che grandi sfide davanti a loro: trovare se stessi e utilizzare questa opportunità per usare consapevolmente e deliberatamente le proprie energie per cambiare. Ci sono cose che si pensano e si sentono e che acuiscono le diversità reciproche; credenze e affermazioni che condizionano la comunicazione; speranze e timori che esagerano le aspettative; azioni e comportamenti che plasmano e/o limitano la propria creatività, eppure si affaccia la grande opportunità di maturare come coppia. Da una parte, lei impara a non tenere in memoria ogni possibile disagio, a non insistere su ogni dettaglio, a far presente le proprie esigenze in modo gentile e a prendersi cura dell’omeostasi della coppia. Dall’altra, lui sperimenta di dover gestire al meglio la sopravvivenza, la decompressione, il cambiamento. Entrambi sono coinvolti in un progetto di vita, dove ci sarà spazio per il corpo, per le forze in gioco, per la relazione e i bisogni dell’altro, per l’amore e la libertà dei pensieri e dei vuoti. La vita si fa progetto e ci si inchina a una potenza naturale e feconda. POST 'Fuga dalle responsabilità' di Lorenzo Manfredini I mattoni per la costruzione della propria identità li troviamo in famiglia, nella soddisfazione di bisogni basilari, nelle relazioni affettive e umane basate su una comunicazione sicura, stabile, armonica. E’ lì che impariamo a riconoscere il gioco della sopravvivenza. Il genitore controlla, il figlio gioca, impara, cresce. In famiglia si impara di tutto e si sopravvive a tutto: ai divorzi, ai lutti, alle crisi personali, alle riorganizzazioni familiari, agli amori senza speranza, alle ansie per il futuro. Insomma, anche se il prezzo è alto e le angustie tante, si cresce! Poi, però, ci sono le deviazioni. Accade quando i messaggi si confondono e diventano uno stile di vita, ci si arrocca su posizioni difensive, si temono le novità, si vivono male le responsabilità. Quello che una volta veniva chiamata ‘crisi evolutiva’, oggi è diventata bulimia del dettaglio, di cosa piace e non piace. E’ diventata la ricerca di un’isola inaccessibile, con tutti i privilegi della spensieratezza, del divertimento e del sognare un futuro in libertà. E così si sperimenta il disordine nella vita, in fuga da se stessi e dal mondo: instancabili corteggiatori, marinai della promessa facile, uomini senza progetti, pronti a rimandare alla prima timida richiesta di cambiamento. Ci sono momenti in cui penso che si vive in un altro mondo. L’amico diventa una sottospecie di amico, un surrogato. L’amore diventa una banale ramazzata. La sincerità diventa una rassegna di tradimenti. Ma lo vogliamo dire che il piacere fine a se stesso è solo un aspetto del ciclo della vita? E che uomini e donne che scappano dall'idea di una relazione stabile, dalle responsabilità, dalle emozioni, dalla convivenza, dalla camera da letto o da casa è più un regalo perderli che trovarli? Eppure si trovano, eccome! Avviciniamo le persone che non ci meritano e che, come Houdini nei suoi numeri migliori, scompaiono alla prima folata di vento. Oppure ci innamoriamo come 16 enni e diventiamo vittime delle nostre scelte. Prossima tappa, allora, imparare a pattinare sull’olio, prima di scappare da tutto. Master in Mental Training e Coaching 23/24 Giugno 2018 Montegrotto Terme - PD 'Un'esperienza unica di sviluppo personale e professionale' 'Individuazione delle polarita' con Giuseppe De Felice Psicoterapeuta della Gestalt Programma POST dal Blog di STEP 'Master: come impiegare meglio il tempo!?' di Lorenzo Manfredini Se anche nel partecipare ad un corso di formazione come il Master viviamo la... Leggi altro 'Il coraggificio' di Paola Negrini 'Non è perchè le cose sono difficili che non osiamo, è;... Leggi altro 'E tu, ci credi?' di Nicolò Manfredini Sono solo un Portiere.Mi alleno ogni giorno, mi confronto con allenatori e... Leggi altro SCOPRI L'ASSOCIAZIONE STEP Conosci il nostro pensiero, cosa proponiamo, a chi ci rivolgiamo, come comunichiamo le nostre idee, i temi che affrontiamo di crescita personale e professionale e da dove puoi iniziare. COMINCIA DA QUI Home Blog Master Coaching Counseling Home Blog Master Coaching Counseling |
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La più alta espressione dell’empatia è nell'accettare e non giudicare. (Carl Rogers)
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Le considerazioni della settimana riguardano la vita: 'Progetto vita', le responsabilità: 'Fuga dalle responsabilità' e un invito a 'Come impiegare meglio il tempo' durante il Master STEP.
Ad arricchire la newsletter il post di Paola Negrini: 'Coraggificio'; di Nicolò Manfredini: 'E tu ci credi?' e il corso di aggiornamento e formazione: 'Individuazione delle polarita' con Giuseppe De Felice (Psicoterapeuta della Gestalt)
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Che sorpresa! Dopo la disperazione, lo sconforto e la delusione, si affaccia una accettazione leggera.
La gravidanza prosegue. Il processo in atto, l’evoluzione della gravidanza, porta alla futura mamma una calma surreale, la consapevolezza di essere un contenitore e che la vita va oltre le preoccupazioni del pensiero.
Nell’ascolto del corpo e delle sensazioni, la creatura ha già un nome e la forza di un futuro davanti.
La paura è ripiegata sulle parole dell’amica saggia e risuonano nella mente come un mantra: ‘è solo una nuova realtà’; ‘sei già un po’ orgogliosa di lei/lui’; ‘tu non raccogli frutti, tu crei! Ti rimetti in gioco, produci cose che finiscono e riparti.’
Che pacificazione per entrambi i genitori e che grandi sfide davanti a loro: trovare se stessi e utilizzare questa opportunità per usare consapevolmente e deliberatamente le proprie energie per cambiare.
Ci sono cose che si pensano e si sentono e che acuiscono le diversità reciproche; credenze e affermazioni che condizionano la comunicazione; speranze e timori che esagerano le aspettative; azioni e comportamenti che plasmano e/o limitano la propria creatività, eppure si affaccia la grande opportunità di maturare come coppia.
Da una parte, lei impara a non tenere in memoria ogni possibile disagio, a non insistere su ogni dettaglio, a far presente le proprie esigenze in modo gentile e a prendersi cura dell’omeostasi della coppia. Dall’altra, lui sperimenta di dover gestire al meglio la sopravvivenza, la decompressione, il cambiamento.
Entrambi sono coinvolti in un progetto di vita, dove ci sarà spazio per il corpo, per le forze in gioco, per la relazione e i bisogni dell’altro, per l’amore e la libertà dei pensieri e dei vuoti.
La vita si fa progetto e ci si inchina a una potenza naturale e feconda.
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I mattoni per la costruzione della propria identità li troviamo in famiglia, nella soddisfazione di bisogni basilari, nelle relazioni affettive e umane basate su una comunicazione sicura, stabile, armonica. E’ lì che impariamo a riconoscere il gioco della sopravvivenza. Il genitore controlla, il figlio gioca, impara, cresce.
In famiglia si impara di tutto e si sopravvive a tutto: ai divorzi, ai lutti, alle crisi personali, alle riorganizzazioni familiari, agli amori senza speranza, alle ansie per il futuro. Insomma, anche se il prezzo è alto e le angustie tante, si cresce!
Poi, però, ci sono le deviazioni. Accade quando i messaggi si confondono e diventano uno stile di vita, ci si arrocca su posizioni difensive, si temono le novità, si vivono male le responsabilità.
Quello che una volta veniva chiamata ‘crisi evolutiva’, oggi è diventata bulimia del dettaglio, di cosa piace e non piace. E’ diventata la ricerca di un’isola inaccessibile, con tutti i privilegi della spensieratezza, del divertimento e del sognare un futuro in libertà.
E così si sperimenta il disordine nella vita, in fuga da se stessi e dal mondo: instancabili corteggiatori, marinai della promessa facile, uomini senza progetti, pronti a rimandare alla prima timida richiesta di cambiamento.
Ci sono momenti in cui penso che si vive in un altro mondo. L’amico diventa una sottospecie di amico, un surrogato. L’amore diventa una banale ramazzata. La sincerità diventa una rassegna di tradimenti.
Ma lo vogliamo dire che il piacere fine a se stesso è solo un aspetto del ciclo della vita? E che uomini e donne che scappano dall'idea di una relazione stabile, dalle responsabilità, dalle emozioni, dalla convivenza, dalla camera da letto o da casa è più un regalo perderli che trovarli?
Eppure si trovano, eccome! Avviciniamo le persone che non ci meritano e che, come Houdini nei suoi numeri migliori, scompaiono alla prima folata di vento. Oppure ci innamoriamo come 16 enni e diventiamo vittime delle nostre scelte.
Prossima tappa, allora, imparare a pattinare sull’olio, prima di scappare da tutto.
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23/24 Giugno 2018 Montegrotto Terme - PD
'Un'esperienza unica di sviluppo personale e professionale'
'Individuazione delle polarita' con Giuseppe De Felice Psicoterapeuta della Gestalt
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