Buongiorno e buon lunedì! I valori hanno a che fare con il rispetto di se stessi e con qualcosa che vale la pena vivere. 'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini Newsletter n. 27 - 2018 Le considerazioni della settimana riguardano la coppia: 'Tu sei tu e io sono io', i valori della vita: 'Più pienezza di vita' e la gestione della noia, nella vita e nello sport: 'Ma-rana-ta', la voglia di realizzare un'opera Ad arricchire la newsletter il post di Maurizia Pambianco: 'Buongiorno rabbia, cosa mi racconti oggi?'. POST 'Tu sei tu e io sono io' di Lorenzo Manfredini Innamorarsi dopo gli ‘anta’ e tante battaglie è una gioia che fa ringraziare la vita per un regalo così grande. E chi dice che non si può amare a una certa età, si sbaglia. Con l’esperienza degli ‘anta’ si è convinti di poter restare nei propri confini e godere di una semplice e bella esperienza. Vada come vada. Per questo si è naturali, ironici, attenti, leggeri. L’amore ha spazio per esprimersi e le distanze vengono colmate con foto, messaggi, racconti, parole e poesie. La forza dell’amore investe ogni anfratto della vita e sembra naturale pensare: ‘d’accordo, sei impegnato, ma se vivessimo insieme, quando bello sarebbe?’ Quando si è finalmente pronti a dire ‘perché no!?’ in quei pensieri si fa strada la mancanza delle 7/8 telefonate al giorno, delle affermazioni d’amore (quanto mi vuoi, quanto ti manco, quanto mi ami?) e l’attesa. L’attesa della telefonate, la rinuncia alle amicizie, a nuovi incontri. Tutto si annebbia. Bloccati a casa, attaccati al telefono e alla televisione, impiccati ai propri pensieri, dentro la prigione dei propri desideri. Eppure tutto era cominciato nel migliore dei modi: la giusta distanza, la corretta prospettiva, il piacere di vivere quello che c’è. Nulla di più. E’ successo qualcosa di psicologicamente perverso, i passi dell’esperienza vissuta si sono trasformati in identificazione d’amore e dolore. E allora penso a quella storia del monaco che vedendo litigare i suoi adepti per chi dovesse accudire un gatto prese la spada e lo trafisse. Volle insegnare che, per smettere di in conflitto, litigare e soffrire, era necessario non identificarsi e prendere le giuste distanze per far vivere quello che veramente contava e cioè che: ‘l’essenza della vita non la si può imbrigliare e non si deve perdere il controllo sulla propria esperienza’. E allora, per ritornare agli inizi, all’entusiasmo che crea scenari, alla forza delle emozioni, al controllo dei propri pensieri, immagini e identificazioni, è necessario ricordarsi di ciò che è reale. In alcuni momenti si cammina in punta di piedi, in altri con i piedi a terra. All’amore si è grati di poter salire al cielo con un elicottero di emozioni, all’amato si è grati dell’accensione dell’innamoramento, ma a se stessi si deve essere grati di una maturità 6.0. Infatti non si può scambiare un giorno, ogni tanto, con la quotidianità. E allora vale la pena riappropriarsi della propria vita, spegnere il telefono e ripetersi ‘amore mio, ogni cellula del mio corpo ti desidera, ma tu sei tu e io sono io’. POST 'Più pienezza di vita' di Lorenzo Manfredini Come si fa a percepire quella sensazione e quell’esperienza psicologica che la vita sta fluendo ed è ricca di significato? A dispetto delle cose che succedono, non tutte piacevoli, o dei conflitti, come si fa a sentirsi trasportati dalle correnti della vita e a sentirsi in forma? Ciò sembra possibile se si rimane in contatto con i flussi delle proprie energie interiori - la libido - e se si riesce ad adeguare i propri movimenti consci a quelle correnti. Così facendo, assecondando, accogliendo, esplorando l’andirivieni dei flussi interiori attraverso i sogni, i movimenti, la creatività, si ha la certezza di essere nel posto giusto e la meravigliosa sensazione di sentirsi pienamente vivi. Anche se non succede nulla di particolare nella nostra vita o sbrighiamo un lavoro noioso o subiamo ogni sorta di frustrazioni, nell’intimo abbiamo il privilegio di sentirci vivi. Come accade tutto ciò? Per sentirsi vivi è necessario cogliere la qualità del movimento interiore, assecondarlo e indirizzarlo alla coscienza individuale e collettiva fino alla sua individuazione ed espressione. Non basta avere le cose, o averne finché vogliamo, per sentirci vivi, perché se abbiamo perso il contatto con l’energia vitale, delle cose non ce ne facciamo niente. Ciò che ognuno di noi cerca nelle cose è la sensazione di essere pienamente vivo: questa è la meta più alta che si possa raggiungere. Ed è per questo, forse, che si fanno cose pazze, spericolate, esagerate: per provare la magica sensazione di sentirsi vivi e tonificare l’Io con esperienze che ricordano la pienezza di vita, la totale soddisfazione, la matura realizzazione. Va da se che è un percorso tortuoso quello di sentirsi vitali nella complessità dell’esistenza quotidiana. Più spesso siamo sconnessi e anche al bar, luogo notoriamente neutrale, ci allontaniamo da quel sorriso che trasmette la bellezza che abbiamo dentro e che regala un fiammifero di speranza. La capacità psicologica di vivere e svilupparsi è quindi la ricerca delle ricerche. E se ci pensiamo bene anche se avessimo di più - più soldi, più successo, più potere - quello che cercheremmo sarebbe comunque altro: più pienezza di vita, più impegno creativo, più libertà, più accordi. POST dal Blog di STEP 'Ma-rana-tà: la voglia di realizzare un'opera' di Lorenzo Manfredini La noia dei lunghi tragitti e la ripetizione degli stessi movimenti per... Leggi altro 'Buongiorno rabbia, cosa mi racconti oggi?' di Maurizia Pambianco Questi giorni ho incontrato spesso la mia rabbia e la rabbia degli altri e... Leggi altro SCOPRI L'ASSOCIAZIONE STEP Conosci il nostro pensiero, cosa proponiamo, a chi ci rivolgiamo, come comunichiamo le nostre idee, i temi che affrontiamo di crescita personale e professionale e da dove puoi iniziare. COMINCIA DA QUI Home Blog Master Coaching Counseling Home Blog Master Coaching Counseling |
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I valori hanno a che fare con il rispetto di se stessi e con qualcosa che vale la pena vivere.
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Le considerazioni della settimana riguardano la coppia: 'Tu sei tu e io sono io', i valori della vita: 'Più pienezza di vita' e la gestione della noia, nella vita e nello sport: 'Ma-rana-ta', la voglia di realizzare un'opera
Ad arricchire la newsletter il post di Maurizia Pambianco: 'Buongiorno rabbia, cosa mi racconti oggi?'.
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Innamorarsi dopo gli ‘anta’ e tante battaglie è una gioia che fa ringraziare la vita per un regalo così grande. E chi dice che non si può amare a una certa età, si sbaglia.
Con l’esperienza degli ‘anta’ si è convinti di poter restare nei propri confini e godere di una semplice e bella esperienza. Vada come vada.
Per questo si è naturali, ironici, attenti, leggeri. L’amore ha spazio per esprimersi e le distanze vengono colmate con foto, messaggi, racconti, parole e poesie.
La forza dell’amore investe ogni anfratto della vita e sembra naturale pensare: ‘d’accordo, sei impegnato, ma se vivessimo insieme, quando bello sarebbe?’
Quando si è finalmente pronti a dire ‘perché no!?’ in quei pensieri si fa strada la mancanza delle 7/8 telefonate al giorno, delle affermazioni d’amore (quanto mi vuoi, quanto ti manco, quanto mi ami?) e l’attesa.
L’attesa della telefonate, la rinuncia alle amicizie, a nuovi incontri. Tutto si annebbia. Bloccati a casa, attaccati al telefono e alla televisione, impiccati ai propri pensieri, dentro la prigione dei propri desideri.
Eppure tutto era cominciato nel migliore dei modi: la giusta distanza, la corretta prospettiva, il piacere di vivere quello che c’è. Nulla di più.
E’ successo qualcosa di psicologicamente perverso, i passi dell’esperienza vissuta si sono trasformati in identificazione d’amore e dolore. E allora penso a quella storia del monaco che vedendo litigare i suoi adepti per chi dovesse accudire un gatto prese la spada e lo trafisse. Volle insegnare che, per smettere di in conflitto, litigare e soffrire, era necessario non identificarsi e prendere le giuste distanze per far vivere quello che veramente contava e cioè che: ‘l’essenza della vita non la si può imbrigliare e non si deve perdere il controllo sulla propria esperienza’.
E allora, per ritornare agli inizi, all’entusiasmo che crea scenari, alla forza delle emozioni, al controllo dei propri pensieri, immagini e identificazioni, è necessario ricordarsi di ciò che è reale. In alcuni momenti si cammina in punta di piedi, in altri con i piedi a terra. All’amore si è grati di poter salire al cielo con un elicottero di emozioni, all’amato si è grati dell’accensione dell’innamoramento, ma a se stessi si deve essere grati di una maturità 6.0. Infatti non si può scambiare un giorno, ogni tanto, con la quotidianità. E allora vale la pena riappropriarsi della propria vita, spegnere il telefono e ripetersi ‘amore mio, ogni cellula del mio corpo ti desidera, ma tu sei tu e io sono io’.
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Come si fa a percepire quella sensazione e quell’esperienza psicologica che la vita sta fluendo ed è ricca di significato?
A dispetto delle cose che succedono, non tutte piacevoli, o dei conflitti, come si fa a sentirsi trasportati dalle correnti della vita e a sentirsi in forma?
Ciò sembra possibile se si rimane in contatto con i flussi delle proprie energie interiori - la libido - e se si riesce ad adeguare i propri movimenti consci a quelle correnti. Così facendo, assecondando, accogliendo, esplorando l’andirivieni dei flussi interiori attraverso i sogni, i movimenti, la creatività, si ha la certezza di essere nel posto giusto e la meravigliosa sensazione di sentirsi pienamente vivi.
Anche se non succede nulla di particolare nella nostra vita o sbrighiamo un lavoro noioso o subiamo ogni sorta di frustrazioni, nell’intimo abbiamo il privilegio di sentirci vivi.
Come accade tutto ciò? Per sentirsi vivi è necessario cogliere la qualità del movimento interiore, assecondarlo e indirizzarlo alla coscienza individuale e collettiva fino alla sua individuazione ed espressione. Non basta avere le cose, o averne finché vogliamo, per sentirci vivi, perché se abbiamo perso il contatto con l’energia vitale, delle cose non ce ne facciamo niente.
Ciò che ognuno di noi cerca nelle cose è la sensazione di essere pienamente vivo: questa è la meta più alta che si possa raggiungere. Ed è per questo, forse, che si fanno cose pazze, spericolate, esagerate: per provare la magica sensazione di sentirsi vivi e tonificare l’Io con esperienze che ricordano la pienezza di vita, la totale soddisfazione, la matura realizzazione.
Va da se che è un percorso tortuoso quello di sentirsi vitali nella complessità dell’esistenza quotidiana. Più spesso siamo sconnessi e anche al bar, luogo notoriamente neutrale, ci allontaniamo da quel sorriso che trasmette la bellezza che abbiamo dentro e che regala un fiammifero di speranza.
La capacità psicologica di vivere e svilupparsi è quindi la ricerca delle ricerche. E se ci pensiamo bene anche se avessimo di più - più soldi, più successo, più potere - quello che cercheremmo sarebbe comunque altro: più pienezza di vita, più impegno creativo, più libertà, più accordi.
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