Buongiorno e buon lunedì!

'Ogni volta che leggiamo, impariamo e sperimentiamo qualcosa di nuovo, diventiamo nuovi a noi stessi e agli altri.' LM

Novità editoriale: Mental Training & Coaching (Volume I)

Foto

'In profondità senza scavare'
'Spazio, Tempo, Energia, Crescita Personale e Consapevolezza per far del bene, facendolo bene!'

Tecniche di Training Mentale
'Un metodo per sperimentare la consapevolezza, la concretezza della visualizzazione, le cose che ci fanno sentire realizzati'

>> Leggi di più >>

'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini

Newsletter n. 31 2018

Le considerazioni della settimana riguardano le crisi personali: 'Crisi? E Quindi?'; e una riflessione sulla comunicazione nella coppia: 'La scimmia è nuda'.

E il corso (Modulo del Master in Mental Training e Coaching) di Green Storytelling del 22/23 Settembre 2018.

POST
'Crisi? E Quindi?' ​​​​​​​​di Lorenzo Manfredini

Foto

Avete presente quella crisi strisciante di cui si avverte l’odore ma a cui non riusciamo a dare un nome? Non sappiamo se dipende dagli ormoni, dall’avanzare dell’età, dalle abitudini che ci hanno stufato o dal lavoro che non ci stimola più? Abbiamo solo un dubbio atroce: ‘non sarà mica così per tutta la vita che ho davanti?’

Eppure, siamo realisti. Abbiamo la consapevolezza piena e l’accettazione serena che la vita ha già raggiunto un apice di soddisfazione e di ‘successo’ e che da qui, e per sempre, non potrà altro che declinare. 

Abbiamo solo voglia di ritrovare un po’ di buon umore nell’accompagnare la vita così com’è, imparando ad amare quello che c’è e accettando la nostra natura di nomadi.

Siamo andati avanti a piedi pari, saltando, provando, insistendo, dando il massimo, ma qualcosa è rimasto indietro. Le nostre ambizioni e la nostra scala di valori hanno perso terreno e ci chiediamo: ’faccio come ho sempre fatto? Rompo gli indugi e inizio una nuova strada? Intraprendo un sogno più grande? In questo caso c’è la fiducia che si attribuisce ad ogni inizio: la vita trasmette bellezza!.

Oppure stiamo nelle radici di questo momento e ci chiediamo: ‘ dove mi porta tutto questo? Cosa mi suggerisce questa crisi? Che cosa potrei decidere di fare a questo punto?

Negli anni ci siamo accorti che siamo passati dallo zaino alla valigia, dalla tenda alla barca, dall’avventura alla paura, dal rischio alla ponderatezza dei progetti, ed è arrivato il momento della crisi.

E quindi? E ora? Con i pattini sotto i piedi e con la consapevolezza che ciascuno è come è, cominciamo a fare spazio, a buttare via le cose, a riorganizzare il tempo per noi: per riflettere, per vivere degnamente nel cortile di tutti i giorni, per sostare nella dicotomia. 

Prima di correre avanti, pertanto, c’è un tempo meditativo dove vivere senza frenesia, con curiosità, presenza e gusto della scoperta per quello che arriva.

Anche se ciò che sentiamo non ci piace, come la tensione e l’agitazione interiore, quello che affiora da un ascolto profondo è la consapevolezza, la calma mentale e un contatto con la nostra energia creativa e vitale. Dobbiamo solo allungare lo sguardo.

Spesso siamo in crisi perché mancano momenti di vero contatto con noi dove il corpo si ristabilisce alle caratteristiche originali e dove il cervello ha modo di riavviare i processi di ricostruzione psicofisica. Entrambi, corpo e cervello, con le loro modalità.

E’ li, del resto, che dobbiamo ritrovarci ed essere comodi: nella presenza unificante che lavora dentro e attraverso di noi. Il resto arriva generosamente. Qui o là, comunque, c’è vita! 

POST
'La scimmia è nuda' ​​​​
​di Lorenzo Manfredini

Foto

Una cosa che non piace a nessuno è stare nell’incertezza e nell’indecisione di qualcuno che non sa su che ramo abitare. Neppure una scimmia, abituata a correre su e giù dagli alberi, sarebbe contenta.

In amore, quando il divaricatore delle ambivalenze perde la bussola, ci si ritrova come scimmie arrabbiate a fare cose che non si sarebbe mai pensato di fare.

A un estremo si cercano informazioni e prove per capire il compagno, la realtà dei fatti e le sue incongruenze. 
Un po’ per difesa e un po’ per prepararsi al peggio, si cerca di leggere la realtà così com’è, con un amore che si è trasformato in amarezza.

All’altro estremo si è lavorato bene con la benzina, ma adesso si teme l’accendino. C’è la paura di dare voce ai silenzi e di dare fuoco alla casa e anche alla foresta.

In mezzo c’è il peso di chi vorrebbe dire qualcosa di carino, ma non se lo può permettere. Di chi teme di addormentarsi sugli schemi dell’altro in un’apparente calma piatta.

Si vorrebbe però uscire dall’incubo.

In questa linea immaginaria di estremi, il cervello pensa, il cuore soffre e gli occhi fissano l’orologio in un’angoscia muta.

Ognuno fa i suoi conti: l’uno aspetta, non si fida e non decide. L’altra, incredula, vive nel vortice della tristezza, della rabbia e della solitudine.

Non c’è niente di scontato, c’è uno stare in qualcosa che non incanta più, che dispiace e che è ormai a brandelli. Si temono le parole non dette: ‘Dio quanto ti amato!’. E le grane di un affetto perduto: ‘non voglio decidere in base alle tue angosce’.

C’è una fragilità che coincide con l’incapacità di influenzare le cose, di cambiare se stessi e le circostanze della vita. Ma è bene ricordarci che nessuno ha il potere di farci stare male se non siamo noi stessi a permetterglielo.

Nel vivere gli avanzi di un futuro che si è addormentato è inutile soffrire a denti stretti ed è ancora peggio dimenticarsi di utilizzare le proprie risorse e potenzialità interiori’.

C’è come un bisogno di decidere ‘presto’ per la propria vita, di fare il ’saltino’ e ricordarsi di non aver paura di vivere.

Foto

Modulo Master

22/23 settembre
​Montegrotto Terme


Green Storytelling:
storie e natura nella relazione di aiuto

Programma

SCOPRI UP STEP

Conosci il nostro pensiero, cosa proponiamo, a chi ci rivolgiamo, come comunichiamo le nostre idee, i temi che affrontiamo di crescita personale e professionale e da dove puoi iniziare.

COMINCIA DA QUI

Home Blog Master Coaching Counseling