Buongiorno e buon lunedì!

Gli errori, come pagliuzze, galleggiano alla superficie; chi cerca perle deve tuffarsi in profondità. (John Dryden)

'UN PASSO AVANTI E DUE DENTRO' di Lorenzo Manfredini

Newsletter n. 26 - 2018

Le considerazioni della settimana riguardano i limiti nello sport e nella vita: 'Oltre la paura, il limite!', la coppia: 'Un passo avanti e due indietro' e il prossimo WE del Master dedicato alla PNL: 'Neurologia, Comunicazione e Comportamento'.

Ad arricchire la newsletter il post di Anna Cabianca: 'La fame vien mangiando'.

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'Oltre la paura, il limite!' ​​​​​​​di Lorenzo Manfredini

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La paura è un’emozione che ha i propri pulsanti di comando nell'inconscio di ciascuno di noi. Se riusciamo a rallentare i processi che la innescano possiamo riconoscerla come una fedele alleata dei nostri equilibri psicofisici. E se riusciamo ad osservarla e a gestirla senza pregiudizi, ci apriamo a scenari densi di significato.

La paura, quindi, è un’amica fidata che ci segnala pericoli e ci protegge da situazioni rischiose. Fa sentire la sua presenza ogni volta che oltrepassiamo la soglia delle nostre abitudini, della nostra storia, del nostro Io. Se ci fermiamo un attimo, nella qualità del nostro respiro, possiamo percepire la sua ombra.

Oltre la soglia, la paura può diventare spavento, terrore, panico, angoscia. Prima della soglia, però, dentro la nostra testa, quale frutto degli esami della vita, si raddoppia e diventa ‘paura della paura’. E' lì che la chiamiamo presentimento, preoccupazione, allarme, timore, ansia. Rimuginio.

Se decidiamo di affrontarla, in qualsiasi forma essa si presenti, dobbiamo sentirla, farle spazio dentro di noi e capire meglio chi siamo, mentre la viviamo.

L’apnea, da questo punto di vista, esplora la paura come limite in un contesto privilegiato. Si comincia dalla paura ancestralecome non respirare. Si prosegue con la capacità di gestire i turbamenti del corpo, fino alla capacità di stare calmi in situazioni difficili. Si sperimenta, contestualmente, l’esplorazione dei propri limiti mentali e fisici

L'apnea subacquea, accoglie e trasforma la paura perché esplora le soglie del tempo con le sue pause, i suoi silenzi, i suoi ritmi, i suoi movimenti.

In poche altre discipline è possibile farlo con efficacia e rispetto dei limiti di ciascuno.

La gestione della variabile ‘intervallo di tempo/apnea’, tra un respiro e l’altro, ci porta in contatto con i nostri limiti e ogni volta che accade mettiamo un mattoncino alla nostra identità: riconosciamo differenti reazioni, incontriamo confini personali, conosciamo l’altro (corpo, persona, acqua, mondo) in un modo speciale.

Oltre la soglia, c'è un regalo. C’è un piacere conquistato e meritato con l’impegno e la disciplina. Ci sono mete che, una volta raggiunte, rafforzano la volontà di essere e di vivere, come una risorsa fondamentale della vita. 

E così suona: ‘oltre il limite, il piacere, la meta, la volontà!


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'Un passo avanti e due indietro' ​ 
​​​
​di Lorenzo Manfredini

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Le linee interne con le quali il pensiero femminile si carica di emozioni in presenza di crisi più o meno passeggere, di dubbi d’amore e di litigi, diventa in troppe circostanze, una trappola senza via d’uscita.

Negli esempi di oggi, la dinamica della coppia vede lei affrontare problemi e chiedere soluzioni. Vede lui sfuggire al confronto e banalizzare le richieste dell’altra.

Dopo un periodo di conflitti con la museruola, di contrasti verbali, di colpevolizzazioni reciproche e di mancanza di dialogo, il bisogno di conferme confluisce in distanza e rabbia.

Con la sensazione di fare un passo avanti e due indietro, la donna si accorge di essere sola con figli e spaiata, con un compagno invisibile. Ognuno con i propri interessi.

Eppure, ieri era amore. Oggi instabilità. E domani? Odio, indifferenza, disinteresse o accettazione? O balla che ti passa? 

Come si vive male, tutto ciò! Che spiacevole deriva!

All'inizio si invitava l’altro a cambiare, ma si producevano circoli viziosi e muri, alternati a momenti di depressione e rabbia. Più durava nel tempo il disagio e l’incomunicabilità, più la vita di coppia si raffreddava e più l’intimità diventava insufficiente a ricreare armonia.

Se pensiamo che il cervello dell’uomo si attiva verso la preda e quindi tende ad affrontare i problemi con il cannocchiale della sopravvivenza, mentre la donna vede la sua sopravvivenza transitare attraverso le coloriture emozionali, si può dichiarare incolmabile il gap comunicativo maschio femmina. A meno che ci sia una resa reciproca all’orgoglio, ai giochi di potere sull’altro, alle accuse svalutanti, alla colpevolizzazione e ai lamenti.

Come si fa ad accettare l’altro così com’è? Mi chiedo. 
‘Quale crescita psicologica deve avvenire dentro di noi?’ 
Come, concretamente, riuscire a sostituire la parola ‘tu’ all’ ‘io’. 
Come sbarazzarsi delle temute e odiate conseguenze di un abbandono irreversibile? 
Come permettersi il diritto di esprimere i propri sentimenti e ripensare alla propria vita? 

Quant’è difficile tutto questo!
E’ una questione di spazi (prospettive con cui si guardano le cose), di tempi che la coppia si concede al dialogo, di energia a disposizione o di crescita personale?

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14/15 Luglio 2018
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